PAGINE

venerdì 30 gennaio 2015

START UP INNOVATIVA (COSTITUZIONE E AGEVOLAZIONI)


La normativa prevede una serie di requisiti affinché una società possa qualificarsi come startup innovativa:
  • sia costituita e svolga attività d'impresa da non più di quarantotto mesi;
  • abbia la sede principale dei propri affari e interessi in Italia;
  • a partire dal secondo anno di attività della startup innovativa, il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall'ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, non sia superiore a 5 milioni di euro;
  • non distribuisca, e non abbia distribuito, utili;
  • abbia quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  • non sia stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda”.

Inoltre è richiesto che sia rispettato almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. “le spese in ricerca e sviluppo siano uguali o superiori al 15 per cento del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione della startup innovativa. Dal computo per le spese in ricerca e sviluppo sono escluse le spese per l'acquisto e la locazione di beni immobili. Ai fini di questo provvedimento, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono altresì da annoverarsi tra le spese in ricerca e sviluppo: le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business pian, le spese relative ai servizi di incubazione forniti da incubatori certificati, i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci ed amministratori, le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso.
  2. impieghi come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che stia svolgendo un dottorato di ricerca presso un'università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all'estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270;
  3. sia titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all'oggetto sociale e all'attività d'impresa”.

Per le start-up innovative le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura istituiscono una apposita sezione speciale del registro delle imprese cui la start-up innovativa devono essere iscritti al fine di poter beneficiare della disciplina della presente sezione.
Ai fini dell’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese, la sussistenza dei requisiti per l’identificazione della start-up innovativa e è attestata mediante apposita autocertificazione prodotta dal legale rappresentante e depositata presso l’ufficio del registro delle imprese.
Alle ore 12.00 del 16 febbraio 2015 Invitalia aprirà ufficialmente lo sportello on line sul sito www.smartstart.invitalia.it  dove sarà possibile presentare le domande e i piani di impresa in forma completamente paperless: non si tratterà di un click-day, in quanto la misura verrà gestita dall’Agenzia fino a esaurimento delle risorse disponibili e l’istruttoria delle domande presentate seguirà l’ordine cronologico di arrivo.
Il nuovo Smart&Start ha una dotazione finanziaria di circa 200 milioni di euro ed è caratterizzato da alcune importanti novità: le agevolazioni sono estese a tutte le regioni italiane e non più solo alle regioni del Mezzogiorno e alle aree del cratere Aquilano. I finanziamenti sono destinati alle start-up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese di piccola dimensione, costituite da non più di 4 anni, ma anche alle persone fisiche che vogliono avviare una start-up innovativa.
I piani di impresa dovranno essere caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, mirare allo sviluppo di prodotti e servizi nel campo dell’economia digitale o essere finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica o privata.
Il valore del sostegno, che copre attraverso un finanziamento a tasso zero, fino all’80%  i progetti dal valore compreso tra 100.000 e 1.500.000 di euro, presentabili sia da soggetti che ancora non hanno avviato attività d’impresa, che da imprese innovative con meno di 48 mesi di vita.
Il 20% del finanziamento può diventare un fondo perduto in presenza di programmi realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel Territorio del cratere aquilano.
Introdotta una corsia preferenziale per le domande che vedono l’intervento di un investitore qualificato per almeno il 30% del valore del progetto.


giovedì 29 gennaio 2015

FONDO DI GARANZIA PER LE PMI


Il Fondo Di Garanzia Per Le PMI è una agevolazione del Ministero dello sviluppo economico, finanziata anche con le risorse europee, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore delle PMI. 
Il Fondo non interviene direttamente nel rapporto tra banca e impresa. Tassi di interesse, condizioni di rimborso ecc., sono lasciati alla contrattazione tra le parti. 
Ma sulla parte garantita dal Fondo non possono essere acquisite garanzie reali, assicurative o bancarie.
L’impresa deve essere valutata in grado di rimborsare il finanziamento garantito. 
Deve essere perciò considerata economicamente e finanziariamente sana sulla base di appositi modelli di valutazione che utilizzano i dati di bilancio (o delle dichiarazioni fiscali) degli ultimi due esercizi. 
Le start up sono invece valutate sulla base di piani previsionali. 
L’impresa non può inoltrare la domanda direttamente al Fondo. Deve rivolgersi a una banca per richiedere il finanziamento e, contestualmente, richiedere che sul finanziamento sia acquisita la garanzia diretta. 
Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda. In alternativa, l’impresa si può rivolgere a un Confidi che garantisce l’operazione in prima istanza e richiede la controgaranzia al Fondo. Tutte le banche sono abilitate a presentare le domande mentre occorre rivolgersi ad un confidi accreditato.
Possono essere garantite le PMI appartenenti a qualsiasi settore con l’eccezione dell’industria automobilistica, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dell’industria carboniera, della siderurgia e delle attività finanziarie. Nel trasporti sono ammissibili solo le imprese che effettuano trasporto merci su strada. Le imprese agricole possono utilizzare soltanto la controgaranzia rivolgendosi ad un confidi che opera nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca.
L’intervento è concesso, fino ad un massimo dell’80% del finanziamento, su tutti i tipi di operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine, tanto per liquidità che per investimenti. 
Il Fondo garantisce a ciascuna impresa un importo massimo di 2,5 milioni di euro, un plafond che può essere utilizzato attraverso una o più operazioni, fino a concorrenza del tetto stabilito, senza un limite al numero di operazioni effettuabili. Il limite si riferisce all’importo garantito, mentre per il finanziamento nel suo complesso non è previsto un tetto massimo.
Le procedure sono snelle e veloci: in tempi rapidi vengono verificati i requisiti di accesso e adottata la delibera. L’impresa viene informata vie e-mail sia della presentazione della domanda sia dell’adozione della delibera.

Fonte del Ministero dello sviluppo Link http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/

AGEVOLAZIONE ALLE IMPRESE PER INVESTIMENTI PRODUTTIVI (NUOVA SABATINI)


Sei sei un’impresa che vuole acquistare nuovi macchinari, impianti, attrezzature o comunque beni strumentali, “Nuova Sabatini” è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per le imprese che vogliono rinnovare gli impianti, acquistare nuove attrezzature, investire in hardware, software e tecnologie digitali.
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”.
Sono quindi escluse le voci “terreni e fabbricati” e “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Due i principali obiettivi: accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese.
Cosa prevede la misura?

La misura, prevede:



  • La costituzione presso Cassa Depositi e Prestiti (CDP) di un plafond di risorse che le banche e gli intermediari finanziari aderenti, potranno utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di euro a fronte degli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuove ad uso produttivo.
  • La concessione da parte del MISE di un contributo in favore delle PMI, che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari, in relazione agli investimenti realizzati.  Il contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni.
  • La possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80% dell’ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario.
Si tratta, in conclusione, di uno strumento agevole ed efficace, in grado di raccogliere la sfida per accrescere la competitività del paese di fondamentale importanza per uscire dalla crisi.
È rivolto alle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale.

Sono ammesse le imprese che, alla data di presentazione della domanda:


  • Hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente iscritte nel  Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca.
  • Sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti.
  • Non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali.
  • Non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non  rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o  incompatibili dalla Commissione Europea.
  • Non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca.
Gli unici esclusi sono i seguenti:


  • industria carboniera
  • attività finanziarie e assicurative
  • fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte  o dei prodotti lattiero-caseari 
  • attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego  preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
L’investimento è interamente coperto da un finanziamento bancario (o leasing) che può essere assistito fino all’80% dell’importo dal Fondo di garanzia e deve essere:


  • di durata non superiore a 5 anni
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro
  • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Complessivamente sono già disponibili 2,5 miliardi di euro. Non ci sono bandi o scadenze: i contributi saranno concessi fino a esaurimento dei fondi.
Porte aperte in banca quindi, per ottenere i prestiti e, in più, anche un contributo sugli interessi.
Fonte del Ministero dello Sviluppo Economico. Link http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/